 Leggi la prima puntata: Formigoni e le indagini a suo carico
Leggi la prima puntata: Formigoni e le indagini a suo carico 
 Continua il nostro percorso, che ci accompagnerà fino al 7 luglio,  dentro i motivi per i quali chiediamo le dimissioni di Formigoni.
Avremmo  voluto occuparci oggi di tutti i personaggi indagati o agli arresti nel  Consiglio Regionale, ma è l'attualità che ci detta i tempi e ci  anticipa offrendoci spunti molto più interessanti.
Parleremo  invece delle firme false in quanto oggi la Procura di Milano ha chiesto  il rinvio a giudizio (cioè ha concluso le indagini e ritenuto la  sussistenza di prove sufficienti per andare a processo) nei confronti di  Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano ma anche  responsabile della campagna elettorale del PDL in Lombardia
L'accusa è di quelle importanti, che potrebbe avere ripercussioni serie sulla legittimità della elezione di Formigoni.
L'accusa è di aver
  falsificato, insieme ad altre 9 persone le firme a sostegno della  candidatura della lista di Formigoni alle ultime elezioni regionali del  2010.  Per le elezioni regionali in Lombardia ogni lista deve presentare  3.500 firme di sottoscrittori, tutte autenticate davanti ad un pubblico  ufficiale.
 Il MoVimento 5 Stelle benché con grandissime difficoltà per  l'ostruzionismo delle amministrazioni comunali nel concedere gli spazi,   per trovare gli autenticatori disponibili, per le condizioni  atmosferiche avverse, ha concluso un mese prima della scadenza la  raccolta delle firme necessarie in numero superiore al minimo  necessario.
 Il MoVimento 5 Stelle benché con grandissime difficoltà per  l'ostruzionismo delle amministrazioni comunali nel concedere gli spazi,   per trovare gli autenticatori disponibili, per le condizioni  atmosferiche avverse, ha concluso un mese prima della scadenza la  raccolta delle firme necessarie in numero superiore al minimo  necessario.
  Alla sede del PDL invece, la sera prima della scadenza per la  presentazione delle liste, c'è fibrillazione, il numero delle firme  raccolte non è sufficiente, come racconta ai giudici Clotilde Strada,  responsabile della raccolta firme.
Interviene quindi Guido Podestà, che di fronte all'evidenza di aver  raschiato il fondo, suggerisce l'unica soluzione possibile per evitare  che Formigoni e tutto il PDL non sia in corsa: falsificare le firme.
Le parole usate, come riferisce Clotilde Strada, sono "avete i certificati elettorali, usateli",  e quindi sulla base di certificati elettorali di ignari elettori (di  cui il PDL era in possesso) hanno cominciato a ricopiare i dati  anagrafici, falsificare le relative firme e apporre l'autenticazione in  calce.
Le firme false accertate dai PM (la falsità non è in discussione in  quanto accertata da perizia) sono oltre 900 e senza di esse la lista di  Formigoni non avrebbe avuto il requisito minimo per partecipare alla  competizione elettorale.
Tutti gli elettori la cui firma appare di dubbia autenticità sono stati  interrogati e hanno tutti ammesso di non aver mai firmato per il PDL o  al più di aver firmato per altra lista o altra iniziativa.
  Il silenzio di PD e UDC è significativo, in quanto in Liguria  sono 10 i i pubblici ufficiali indagati per avere autenticato le firme  false di PD e UDC.
Dobbiamo ammettere che questo sistema non è un'invenzione del PDL, ma purtroppo prassi comune consolidate in quasi tutte le forze politiche,  utilizzare vecchi elenchi, utilizzare informazioni raccolte per altre  competizioni elettorali o altre iniziative politiche (referendum,  petizioni, ecc.) per falsificare le firme, ecc. ecc.
Basti pensare che le firme devono essere raccolte su fogli che  contengono la lista di candidati completa e che è noto a tutti che le  liste di candidati vengono definite solitamente 24 ore prima della  scadenza per la presentazione delle liste, appare pertanto improbabile  (se non impossibile) poter stampare, diffondere, raccogliere,  autenticare e produrre i certificati elettorali di tutte le firme  necessarie.
Anche in questo il MoVimento 5 Stelle si è distinto, infatti il 13  dicembre 2009 le liste dei candidati del listino regionale e di tutti i  listini provinciali erano definitive.
  Siamo di fronte ad un fatto clamoroso, un'elezione irregolare,  illegittima, che ha visto correre una lista che non aveva i requisiti.
La Regione Lombardia andrebbe immediatamente commissariata e dovrebbe  procedersi immediatamente alla ripetizione delle elezioni, con  l'esclusione dalla competizione elettorale di tutti quei personaggi che  si sono macchiati del reato di falsificazione delle firme.
Formigoni sostiene di non essere al corrente della procedura seguita  nella raccolta delle firme, e potremmo anche crederci, il Celeste non si  interessa delle cose terrene e materiali delegando per questo i suoi  fidati collaboratori.
Ma ciò non cambia la gravità di quanto accaduto, non fa venir meno l'illegittimità della candidatura sua e di tutto il PDL.
  Ricordiamo inoltre che buona parte delle firme, oltre quelle false,  presentavano delle irregolarità formali, che solitamente portano alla  esclusione di una lista ma che in questo caso sono state "salvate"  grazie all'intervento legislativo d'urgenza del governo Formigoni, che  ha varato il c.d. "decreto salvaliste" promulgato ad hoc per le liste  della Lombardia e del Lazio.
  FORMIGONI SEI ILLEGITTIMO... DIMETTITI!
  
[fonte: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia ]